San Gavino Martire Gavoi
La chiesa di San Gavino è situata nel centro storico del paese di Gavoi.
Imponente Chiesa gotico-catalana con campanile.
Cenni storici
La parrocchiale di Gavoi segue il tipo della chiesa gotico-catalana. Sia la navata centrale sia le tre cappelle laterali hanno volta ogivale, con i costoloni in vulcanite rossa, come altre chiese della zona (Nostra Signora del Carmelo o la parrocchiale di Fonni).
Nel 1932 vennero eseguiti lavori di restauro e pulitura della struttura, levando l’intonaco di calce dai medaglioni delle chiavi di volta e recuperando importanti rilievi.
La volta del coro è stellata, rimarcata anch’essa da costoloni in vulcanite rossa e caratterizzata da cinque medaglioni, corrispondenti alle chiavi di volta. Nei rilievi compaiono le figure dei Santi Proto, Gavino e Gianuario, e gli apostoli San Pietro e San Paolo.
Nella cappella della Beata Vergine Maria, nel medaglione in rilievo vi è un’elegante rosetta contornata da motivi vegetali mentre nella cappella di San Sebastiano compare lo stesso motivo della rosetta ma arricchito con foglie d’acanto. Nella cappella di Sant’Antonio il medaglione reca scolpita la figura del Santo mentre in quella del Crocifisso vi è la croce con motivi floreali.
Il medaglione della cappella dedicata a San Francesco è degradato, ma vi si leggono le lettere “D.B.M”., il cui significato è sconosciuto: è ignoto se il riferimento possa essere al Santo o a un parroco zelante. Nella cappella della Vergine del Carmelo è incisa la seguente epigrafe: “Ano IDQQ R. LAY”, cioè “Anno 1555 Rev.do Lai Vicario”: è così possibile accertare la data di costruzione e conoscere il nome del parroco dell’epoca.
Un’altra iscrizione si trova nella cappella di San Francesco Saverio e anche in questo caso si hanno una data e un nome: “Opus ARDOREC QOESADAY/conclu(s)um anno 1695”, che tradotto dice che quest’opera, iniziata dal Reverendo Dottor Rettore Quesada, fu conclusa nell’anno 1695.
In seguito alle ricerche d’archivio è stato accertato che il rettore Quesada fu parroco di Gavoi dal 1686 al 1692, anno in cui fu promosso canonico della Metropolitana di Oristano. Il parroco successivo, don Lai, nell’iscrizione rende merito al suo predecessore. Al nome del reverendo Lai sono legate due importanti opere conservate nella parrocchiale: il battistero e il pulpito.
Nella facciata della chiesa si apre un ampio rosone in vulcanite rossa, di 3 m di diametro, di tipo gotico-catalano, mentre il portale architravato è di modi barocchi.
Il campanile a pianta quadrangolare, alto e solido, nell’ordine superiore è caratterizzato da archetti gotici. Il cupolino che lo coronava è stato ricostruito in epoca imprecisata dopo un crollo. La leggera inclinazione verso levante è forse dovuta a un cedimento del terreno.
Storia degli studi
La chiesa è oggetto di una sintetica scheda nel volume di Francesca Segni Pulvirenti e Aldo Sari sull’architettura tardogotica e d’influsso rinascimentale (1994).
Fonte e diritti: Bibliografia
F. Segni Pulvirenti-A. Sari, Architettura tardogotica e d’influsso rinascimentale, collana “Storia dell’arte in Sardegna”, Nuoro, Ilisso, 1994, sch. 75;
S. Cossu, Un pastore, un villaggio, una storia, a cura di P. Cualbu, Gavoi, 2000.