PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI OTTAVIO OLITA
VENERDI 22 NOVEMBRE ORE 17.30 SALA CONSILIARE A GAVOI
Marco Carboni, sindacalista sardo, viene inviato in Calabria dalla segreteria nazionale del suo sindacato per cercare di risolvere una lunga e dura vertenza aperta dagli operai delle industrie della piana di Goia Tauro. Un mese dopo il suo arrivo viene assassinato a Rosarno, al termine di una cena. Sette anni più tardi la famiglia Carboni, su precisa richiesta di un fratello dell’ucciso, fatta in punto di morte, chiede allo studio legale Deffenu di cercare di scoprire la verità. L’inchiesta giudiziaria aperta sull’assassinio non ha portato a nulla e rischia la definitiva archiviazione.
Il capitano dei carabinieri Gino Murgia, incaricato dall’avvocato Deffenu di recarsi in Calabria per indagare, stabilisce che Marco Carboni era stato ucciso perché aveva scoperto che la ‘ndrangheta utilizzava il porto di Gioia Tauro per traffici illeciti, ma per una tragica concatenazione di eventi l’inchiesta non riparte.
Una parte della famiglia Carboni è comunque soddisfatta del risultato, un’altra no, perché senza un processo o una sentenza i figli e la moglie dell’ucciso non avranno diritto ad alcun risarcimento. Come accaduto nel 1965 e nel 1980, sempre in Calabria, per Luigi Silipo e Peppino Valarioti, esponenti del Pci, e come si ripete costantemente per tanti eroi civili – sacerdoti, uomini delle forze dell’ordine, giornalisti – che vengono eliminati senza che lo Stato se ne occupi. Con gravissime conseguenze economiche e sociali per le loro famiglie.
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