Articolo La NuovaSardegna di Michela Columbu
In lacrime per Robertino «Addio piccolo guerriero»
L’ultimo saluto della Barbagia al ragazzo di 14 anni affetto da una rara malattia Una grande storia di solidarietà con i 2 milioni raccolti usati a scopi benefici
GAVOI. «Lasciate che i bambini vengano a me, è questa la volontà di nostro Signore Gesù Cristo, ed per questo che ieri Roberto ha lasciato il bellissimo giardino di Loai per andare a giocare con gli angeli». Sono queste le parole con cui ha iniziato l’omelia don Albino Sanna, zio di Dario, il padre di Roberto Sanna, il quattordicenne che è mancato due giorni fa a Gavoi a causa di un male irreversibile: la leucodistrofia metacromatica che l’ha colpito nel fiorire degli anni. Una malattia rara che l’ha portato da bambino vispo e giocherellone quale era, all’immobilità e all’assenza di parola. Una battaglia per la vita quella di Roberto combattuta da guerriero «perché non è per l’età anagrafica che Dio ci sceglie ma per la maturità che raggiungiamo – ha sottolineato Don Albino – Comunicavi lo stesso con il tuo bellissimo sorriso la tua grande gioia e il tuo grande amore» ha detto ancora don Sanna che ha avuto parole di incoraggiamento per il padre Dario, la madre Lella e i fratelli Francesca e Paolo, ma anche per tutta la famiglia che in questi anni ha fatto in modo che a Roberto non venisse a mancare mai nulla. Frequentava la prima media e ha sempre partecipato a tutte le attività riservate ai piccoli. Giovani che erano presenti ieri pomeriggio e che hanno circondato la piccola bara bianca in un abbraccio fraterno, carico d’affetto, nella parrocchiale San Gavino gremita di gavoesi e tante altre persone venute dai paesi del circondario. Ma il piccolo feretro era come se non ci fosse perché tutti, sia chi ha celebrato la Messa, sia chi ha tenuto un discorso di commiato, si sono rivolti direttamente a Roberto come se fosse lì seduto in un angolo ad ascoltare e sorridere. «Non è un addio questo, ma l’inizio di un rapporto speciale caro Roberto – ha detto un compagno di classe alla fine della funzione – Siamo tristi perché ci mancherai ma siamo sicuri che tu ora sei felice perché sei finalmente libero di volare e da lassù ci osserverai e ci proteggerai».
A concelebrare la messa oltre a don Albino Sanna e don Gianfranco Nieddu parroco di Gavoi, anche don Michele Pittalis della parrocchia di Lodine e don Filippo Fancello di quella di Ollolai. Anche l’ex parroco di Gavoi e Lodine don Gesuino Corraine non è voluto mancare alla cerimonia, per lui è stato naturale essere a fianco della comunità gavoese perché ha vissuto da vicino l’evolversi di questa grande storia di speranza e di impegno comunitario.
Nel 2006 infatti, quando venne avviata la raccolta fondi per permettere a Roberto una possibilità di cura negli Stati Uniti, ci fu una incredibile mobilitazione che coinvolse numerose persone, artisti, il mondo dello sport, altri enti e associazioni. Con la costituzione del comitato Pro Roberto sono stati raccolti 2 milioni di euro. Soldi che lo hanno portato con la famiglia negli Stati Uniti dove sono stati fatti tutti i passi necessari per intervenire. Passi inutili però dal momento che la malattia era ad uno stadio troppo avanzato. Una notizia che gettò nello sconforto tutta la comunità gavoese e tutti coloro che avevano sperato nella vita e nella forza di questo piccolo bambino che allora sprizzava tenerezza e allegria in sella al suo triciclo. Ha fatto tanto lo stesso Roberto per Gavoi e per il circondario.
Il comitato infatti ha saputo destinare le risorse per tutte quelle azionisociali necessarie come l’acquisto di nuovi macchinari per il poliambulatorio gavoese, ma anche altre iniziative a favore di associazioni ed enti che in nome del piccolo guerriero scomparso hanno potuto portare avanti progetti importanti per tutta la comunità.