IL RILANCIO DEI BORGHI NEL TERRITORIO DEL BACINO IMBRIFERO MONTANO DEL TALORO
Oggi l’unica costante che Istat e Eurostat ci consegnano è rappresentata dal dato fortemente negativo del Pil che ha avuto una crescita negativa di 12,8 punti nel secondo trimestre 2020 in Italia. E’ vero che qualche Paese ha fatto peggio di noi (Spagna, Francia e Inghilterra), ma il dramma altrui non può certo consolarci.
Se poi vogliamo farci del male possiamo confrontare e comparare il dato citato (12,8) con l’anno precedente e scopriamo che l’indicatore economico segnala -17,3%. La spesa pubblica in Italia si assesta per il 50% del Pil. La pandemia ha sicuramente condizionato gli investimenti , ha ridotto l’occupazione e, quindi per le leggi macro-economiche, ha reso più povere le famiglie (incertezza sui redditi) assottigliando di conseguenza i consumi (59 miliardi persi nel periodo lockdown) , nonostante siano state costrette ad un prelievo “forzato” della quota dei risparmi. Il clima di incertezza causato dal virus ha condizionato fortemente tutti i nostri comportamenti poiché non si assumono con consapevolezza le decisioni sia per investimenti sia per i consumi: le persone hanno paura (pardon cautela) e pertanto la dinamicità è limitata e condizionata.
Per i più giovani in cerca di opportunità di prima occupazione le prospettive sono fortemente penalizzanti, anche perché i provvedimenti del Governo vanno nella direzione di intervenire con misure diverse per salvaguardare l’occupazione esistente. Non illudiamoci che il “Recovery Fund”, che ha una dotazione finanziaria di 209 miliardi di euro, sia la panacea di tutti i mali, perché bisogna individuare con gli investimenti i nodi strutturali, i settori e le filiere da privilegiare tenendo in debito conto che tutti i territori italiani hanno diritto di “cittadinanza”. I dati del territorio Sardo, rispetto al resto della penisola, sono fortemente negativi poiché abbiamo una classe imprenditoriale e politica in grande difficoltà e paghiamo anche per storiche scelte sbagliate che hanno inciso pesantemente sul Pil e sull’occupazione. In questo contesto importante e particolare, spendita dei fondi del “Recovery Fund”, bisogna attrezzarsi con l’elaborazione di progettualità adeguata per dare risposte nel contesto (linea ferroviaria Cagliari-Sassari e Macomer-Nuoro-Olbia adeguata ai bisogni del nuovo Millennio).
Si rende necessario manifestare, per una volta, attenzione concreta per le zone interne per dare opportunità di riscatto prima che vengano cancellate dalla cartina geografica. L’architetto e urbanista Stefano Boeri, in una conversazione partecipata e con una platea attenta e curiosa tenutasi a Gavoi a fine agosto, ha posto in risalto un tema di vitale importanza sulla promozione e rinascita dei borghi in Sardegna e in Italia. Nella stessa conversazione mi sono inserito per rappresentare idealmente e concretamente il ruolo che i borghi possono e devono conquistarsi per poter uscire da questo tunnel strutturato abilmente negli anni dal Governo centrale con la filosofia che i piccoli paesi sono solo dei centri di costo ignorando platealmente la loro storia, l’identità e ruolo delicato costruiti in 7000/15000 anni.
Il mio territorio comprende 13 comuni appartenenti al B.I.M Taloro che nel 1993 contava come residenti 28.868 abitanti; oggi lo stesso territorio si è ridotto a 22.984 abitanti registrando pertanto negli anni una perdita di 5.884 abitanti e, quindi, mediamente un deficit demografico di 230 abitanti per anno. Il dato drammatico è rappresentato dalle poche opportunità di lavoro e dalla graduale e sistematica politica dei tagli dove lo Stato si ritira e chiude i servizi essenziali, comprese le scuole.
La domanda che ci poniamo è questa: come affrontiamo il problema ad armi pari quale decretato dalla Costituzione?
Come restituire ai cittadini dei Borghi del B.I.M. Taloro entusiasmo e voglia di fare per un riscatto armonico?
Sottolineo che in questo territorio ci sono diversi Istituti di Istruzione Superiore (Gavoi, Desulo, Aritzo e Tonara) che hanno perso l’autonomia scolastica per parametri assurdi imposti dallo Stato. In questi Istituti si sono formate ottime professionalità e vogliamo che si continui a erogare il servizio per guardare serenamente al futuro.
La prima risposta la attendiamo dalla nostra Regione per dare opportunità ai tanti talenti imprenditoriali che faticano non poco in questo territorio dove tutto è più oneroso, più complicato perché talvolta mancano i servizi essenziali (es. banda larga).
Alla regione chiediamo fortemente un piano strategico (che comprenda anche un laboratorio di innovazione) in tempi brevi per aggredire e rimuovere le criticità che condizionano e scoraggiano i giovani imprenditori che rappresentano oggi il punto di svolta della nostra permanenza nel territorio.
Salvatore Buttu ex Sindaco di Gavoi. Presidente Associazione
“Laboratorio Sardegna di Dentro”
Cell. 3202347431. Piazza Marconi, 03 Gavoi