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L’invito del sindaco di Gavoi, Salvatore Lai, per la gestione delle centrali idroelettriche della Barbagia.
Nell’asta internazionale per le nuove concessioni di derivazione idrica, è necessario presentarsi con una società in cui siano coinvolti la Regione e i comuni del consorzio del Taloro.
Questo è l’invito del sindaco di Gavoi, Salvatore Lai, per la gestione delle centrali idroelettriche della Barbagia. Presto, infatti, dovranno essere rinnovate le concessioni di gestione, detenute dagli anni ’50 dall’ENEL e in scadenza nel 2029, secondo la società elettrica nazionale. Tuttavia, secondo la tesi della Regione e dei comuni del consorzio BIM (Bacino Imbrifero Montano), le concessioni sarebbero già scadute, motivo per cui è stata avviata un’azione legale.
«Non si può continuare con le condizioni economiche degli ultimi 70 anni», ha aggiunto Lai, sottolineando che il canone finora stabilito, diviso tra Regione e consorzio BIM, non è adeguato. Questo canone, che avrebbe dovuto essere collegato ai livelli di produzione energetica, non è mai stato chiarito nei suoi dettagli economici, lasciando incertezze sui reali benefici.
Le dichiarazioni sono state ribadite la scorsa settimana a Ollolai, durante un incontro tra i sindaci e l’assessore regionale dell’Industria, Emanuele Cani, convocato per avviare un dialogo sulle modalità con cui i comuni possano avere un ruolo attivo nel rinnovo delle concessioni. «Dovremmo poter partecipare con una società pubblico-privata», ha sottolineato Lai, spiegando che in questa struttura la Regione e i comuni dovrebbero detenere la maggioranza delle quote, mentre il socio di minoranza dovrebbe essere un’azienda privata con competenze specifiche nella gestione dei sistemi idroelettrici.
Tra i vantaggi di questa nuova impostazione vi sarebbe la partecipazione alla divisione degli utili societari e una riduzione del costo della bolletta per i cittadini dei 13 comuni del consorzio BIM.