L’11 Febbraio era la giornata internazionale delle donne nella scienza
Ricerca oggi – non un’attività per soli uomini
Manon Murdeu, Laboratorio Interazioni Particelle-Biologia
La ricerca sulla salute delle donne sta a cuore a Manon Murdeu. Attualmente sta lavorando allo sviluppo di test per l’embriotossicità senza la necessità di test sugli animali. Immagine: Empa
Perché incoraggiare le ragazze e le giovani donne a lavorare nella scienza?
Per prendere parte attivamente al cambiamento, per ispirare e dimostrare alle giovani donne che la scienza non riguarda il genere ma le menti, che le nostre parole e le nostre azioni hanno un valore. Per esplorare nuove possibilità e abbattere vecchi muri che sono stati costruiti sotto pregiudizi. E non da ultimo, come gratificazione personale per aiutare la comunità – e la società – cercando di rispondere ad alcune domande irrisolte.
Cosa ti piace particolarmente del tuo lavoro?
Posso contribuire direttamente alla ricerca sulla salute delle donne facendo parte di una comunità di mentalità aperta, che mi consente di acquisire nuove conoscenze per creare una solida base per future scoperte scientifiche.
Chi ti ha ispirato a intraprendere una carriera scientifica?
Fin da piccola volevo fare la ricercatrice, essere la Rita Levi Montalcini* del mio tempo, non per il Premio Nobel, ma per l’impatto che ha avuto sulla società e sulla comunità scientifica. Inoltre, sono stato ispirato dalla mia famiglia. E sebbene non lavorassero in un ambiente scientifico, mi hanno ispirato a non aver paura di provare cose nuove e mi hanno incoraggiato ad essere curioso ea scoprire l’ignoto.
Che consiglio daresti alle giovani donne/ragazze?
Esci dalla tua zona di comfort, prova cose nuove, sii curioso e non aver paura di condividere i tuoi pensieri e le tue idee. Sarai sorpreso di come poche parole o una piccola azione possano cambiare il mondo che ci circonda.
Di cosa sei particolarmente orgoglioso nel tuo lavoro?
Sono direttamente coinvolta nella ricerca sulla salute delle donne e posso contribuire a migliorare la qualità della vita delle donne. Posso incontrare e creare connessioni con persone di diversa estrazione con l’obiettivo comune di trovare soluzioni per un mondo migliore. Sono orgoglioso di poter parlare di quello che è considerato un tabù e cercare di rompere la barriera tra scienza e società. Partendo dalla mia “bolla”, il mio lavoro ei suoi risultati possono espandersi ulteriormente e creare consapevolezza delle possibilità e del potere che possono avere le loro idee.
* Rita Levi Montalcini (*1909, †2012) è stata una medico e neurobiologa di origine italiana. Nel 1986 è stata insignita del Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia, insieme al biochimico americano Stanley Cohen, per le sue scoperte di importanti principi delle neuroscienze e del fattore di crescita nervoso NGF. Montalcini era considerata un’icona all’epoca in cui le donne nella ricerca erano quasi assenti
FONTE EMPA QUI TROVI L’INTERO ARTICOLO EMPA